Udienza su semilibertà per schettino, ex comandante della costa concordia a rebibbia

L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, parteciperà oggi in videocollegamento dal carcere di Rebibbia all’udienza a porte chiuse del tribunale di Sorveglianza di Roma. Il collegio giudicante è chiamato a decidere sulla richiesta di accesso al regime di semilibertà, presentata dal suo difensore, l’avvocato Paola Astarita.
Schettino è stato condannato nel 2017, con una pena definitiva di 16 anni di carcere, per il tragico naufragio della Costa Concordia, avvenuto tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio. Questo disastro ha causato la morte di 32 persone e numerosi feriti. Dopo aver scontato la metà della pena, l’ex comandante ha acquisito i requisiti necessari per accedere alle misure alternative alla detenzione.
L’iter della richiesta e i benefici già concessi
Schettino ha avanzato la richiesta di semilibertà, un regime che gli consentirebbe di trascorrere parte della giornata al di fuori del carcere per attività lavorative o formative utili al reinserimento sociale. La decisione da parte del tribunale non sarà immediata. L’avvocato Astarita ha dichiarato: “Io mi auguro che vinca non il mio assistito ma il diritto”.
Nell’arco degli anni, Schettino ha tentato senza successo di ottenere una revisione del processo presso la Corte di giustizia europea. Dal 2022, Beneficia già di permessi per lavoro e attualmente dispone di 45 giorni all’anno per buona condotta. Ha anche avuto l’opportunità di lavorare in carcere contribuendo alla digitalizzazione dei documenti giudiziari relativi a casi storici italiani come la strage di Ustica e il sequestro Moro.
La condanna e il percorso giudiziario
Dopo il naufragio, Schettino fu inizialmente detenuto nel carcere di Grosseto e successivamente posto agli arresti domiciliari . Nel febbraio 2015, il Tribunale di Grosseto lo condannò in primo grado a 16 anni per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono della nave. Questa sentenza fu confermata dalla Corte d’Appello di Firenze nel maggio 2016 e resa definitiva dalla Corte di Cassazione nel maggio 2017. Dopo la sentenza definitiva, Schettino si costituì nel carcere romano.
L’indignazione delle vittime e dei sopravvissuti
La richiesta dell’ex comandante ha sollevato forte indignazione tra i familiari delle vittime E i sopravvissuti alla tragedia. Vanessa Brolli, presente sulla Costa Concordia con la propria famiglia per festeggiare un anniversario matrimoniale, ha affermato: “Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe.“. Giovanni Girolamo, padre del musicista Giuseppe deceduto nel naufragio, ha espresso sdegno: “Il mio giudizio è totalmente negativo. I giudici non dovrebbero concedere la semilibertà. strong>”
- Francesco Schettino
- Paola Astarita
- Vanessa Brolli
- Giovanni Girolamo
Verso una decisione attesa
L’udienza odierna rappresenta un momento cruciale per il futuro legaledi Schettino strong >. La decisione del tribunale sorveglianza Roma strong >sarà fondamentale nell’accertare se l’ex comandante potrà accedere alla semilibertà o se dovrà proseguire senza ulteriori misure alternative alla detenzione. Nel frattempo continua a suscitare dibattito pubblico riguardo le responsabilità legate alla tragedia della Costa Concordia strong>. p >