Truffa Agenzia delle Entrate: Attenzione al Falso Rimborso Straordinario

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Negli ultimi giorni, sono nuovamente emerse falsificazioni attribuite all’Agenzia delle Entrate riguardanti fittizi rimborsi fiscali “straordinari”. Questo rappresenta un nuovo tentativo di truffa, simile a episodi già verificatisi in passato. Tali comunicazioni hanno lo scopo di ingannare le persone, inducendole a rivelare dati sensibili e informazioni bancarie, utilizzati successivamente per compiere frodi finanziarie.

All’interno delle email ingannevoli, si trova la seguente comunicazione: “Siamo lieti d’informarle che il rimborso straordinario di € 546,13 può essere evaso. Per procedere, compilare il modulo rimborso in allegato e rispedire con gli allegati obbligatori a:”.

Come riconoscere la truffa dei rimborsi

Questa recente campagna di phishing si distingue per la presenza di alcune caratteristiche comuni nelle email fraudolente. Di seguito, i segnali che possono aiutare a riconoscerle:

  • Mittente non ufficiale: l’indirizzo del mittente non è riconducibile all’Agenzia delle Entrate.
  • Errori grammaticali: il messaggio presenta spesso imprecisioni linguistiche e costruzioni confuse.
  • Oggetto della mail: viene utilizzata una dicitura generica come “Rimborso straordinario”, priva di informazioni personalizzate.
  • Contenuto ambiguo: il messaggio menziona un ipotetico rimborso di importo variabile, calcolato in modo arbitrario.
  • Allegato sospetto: l’email include un PDF da compilare, che richiede informazioni personali dettagliate.

Un aspetto particolarmente insidioso è che queste email potrebbero pervenire anche a posta elettronica certificata (PEC), conferendo maggiore credibilità ai messaggi.

Esempio di contenuto fraudolento

Le email ingannevoli comprendono allegati che richiedono informazioni specifiche, tra le quali:

  • Intestazione della società
  • Indirizzo della sede legale
  • Partita IVA
  • Nome dell’amministratore delegato
  • IBAN e intestatario del conto corrente

Oltre ai dati richiesti nel modulo, spesso si chiede di allegare copie di documenti validi, tra cui:

  • Visura camerale aggiornata
  • Documento d’identità dell’amministratore
  • Un secondo documento d’identità (ad esempio, patente o passaporto)
  • Tessera sanitaria

Questi dettagli evidenziano un chiaro tentativo di raccolta illecita di informazioni per scopi fraudolenti.

Come proteggersi

Per difendersi da questa tipologia di phishing, è importante seguire alcune semplici direttive:

  1. Non cliccare sui link presenti nelle email sospette.
  2. Non scaricare, aprire o compilare eventuali allegati.
  3. Non fornire dati personali, credenziali di accesso o informazioni bancarie.
  4. Non contattare il mittente della comunicazione.
  5. Segnalare e cancellare immediatamente le email sospette.

L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato la propria totale estraneità a tali comunicazioni. Inoltre, conferma di non utilizzare e-mail non ufficiali per richiedere dati sensibili o pagamenti.

Dubbi? Verifica sempre sul portale ufficiale

In caso di ricezione di messaggi sospetti, è consigliabile:

  • Consultare la sezione “Focus sul phishing” sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
  • Contattare i recapiti ufficiali disponibili sul portale istituzionale.
  • Rivolgersi direttamente all’Ufficio territorialmente competente.

Mantenere un atteggiamento vigile e adottare comportamenti prudenti risulta fondamentale per evitare di diventare vittime di tali truffe.