Sicurezza stradale a Roma: perché è la città più pericolosa

Roma si conferma come la città con il più alto livello di pericolo in Italia per quanto riguarda la sicurezza stradale. Questo è quanto emerge dall’Indicatore di Pericolosità Stradale (IPS), sviluppato dall’International Center for Social Research (ICSR) su incarico di Castigliani Gomme. L’IPS valuta il rischio sulle strade italiane attraverso un’analisi che considera il numero di incidenti, i tassi di incidentalità e le spese pro capite destinate alla manutenzione delle infrastrutture stradali.
I risultati del primo report dell’IPS rivelano una situazione preoccupante per Roma, che registra un valore pari a 450,38. Nonostante un investimento annuale di circa 405 milioni di euro per la manutenzione delle strade, la condizione del manto stradale rimane critica. Inoltre, oltre un milione di euro è destinato ogni anno ai risarcimenti per danni causati dalle buche agli automobilisti. Al secondo posto si colloca Milano, con un IPS di 323,73, seguita da Genova, che presenta un IPS pari a 197,74.
Le buche: una problematica grave per la sicurezza e i veicoli
“A causa di incuria, asfalti inadeguati e sampietrini mal posati, le buche stradali a Roma rappresentano una seria minaccia: la Capitale continua a deteriorarsi”, afferma Roberto Castigliani, fondatore della storica azienda Castigliani Gomme. Oltre ai rischi legati alla sicurezza dei cittadini, le buche provocano danni significativi ai veicoli, specialmente agli pneumatici. “L’impatto con una buca può causare deformazioni o lacerazioni negli pneumatici, compromettendo così la tenuta su strada e aumentando il rischio d’incidenti”, aggiunge Castigliani, considerato uno dei maggiori esperti nel settore.
Metrica dell’IPS: modalità di calcolo
L’Indicatore di Pericolosità Stradale 2025 è stato determinato considerando i dati sui tassi d’incidentalità forniti dall’Istat dal 2016 al 2024 (con stime preliminari per il 2024). Nei grandi comuni è stata applicata una correzione di 2 punti ogni 100 incidenti; inoltre sono stati inclusi i dati sulla spesa pro capite per la manutenzione stradale ottenuti da Openpolis e Opencivitas/Sogei. Le informazioni sono state raccolte tramite questionari inviati agli enti pubblici e integrate con fonti ufficiali come il Ministero dell’Interno, l’Istat, il Miur e l’Agenzia del territorio.
L’introduzione dell’IPS potrebbe segnare un passo avanti significativo nella sicurezza stradale italiana, fornendo uno strumento utile per monitorare e affrontare efficacemente questa problematica. Resta da vedere se le amministrazioni locali sapranno intervenire concretamente per mitigare i rischi presenti sulle strade italiane.