Sciopero dei lavoratori di Malagrotta a Roma: allerta su mancanza di liquidità

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Questa mattina, circa cinquanta lavoratori della E. Giovi, incaricati della gestione dei due impianti Tmb situati nell’area dell’ex discarica di Malagrotta, hanno intrapreso uno sciopero in piazza Santi Apostoli, dinanzi alla Prefettura di Roma. Questa manifestazione è stata spinta dall’annuncio aziendale riguardante la mancanza di liquidità necessaria per le operazioni quotidiane.

adesione allo sciopero

Secondo quanto riferito da Gianluca Deiua della Fit Cisl del Lazio, circa il 50% dei 140 dipendenti ha partecipato alla protesta, con una maggiore affluenza tra il personale coinvolto nel settore discarica, direttamente interessato da queste trattative. Undici lavoratori hanno garantito La sicurezza del sito durante l’evento di protesta.

risposta della prefettura

La Prefettura di Roma ha organizzato un incontro a Palazzo Valentini per rispondere a questa mobilitazione. Tra i partecipanti, erano presenti l’amministratore giudiziario della E. Giovi, Luigi Palumbo, e Gianluca Deiua della Fit Cisl del Lazio. Durante l’incontro, Palumbo ha affermato che, per il momento, non ci sono state novità concrete, ma è emersa la volontà di collaborare per garantire la continuità aziendale. Si prevedono aggiornamenti più precisi a breve.

discussione sulle soluzioni

Deiua ha messo in evidenza la disponibilità del commissario Vadalà nel riconoscere l’importanza dell’impiego dei lavoratori affinché il sito possa rimanere operativo. Entro la fine del mese, il commissario avrà il compito di gestire le aree e di esplorare possibili soluzioni per i dipendenti. Tra le opzioni, la più probabile sembra essere il fitto di ramo d’azienda, che potrebbe comportare il trasferimento temporaneo dei lavoratori alla società vincitrice dell’appalto. Tale opzione sarà confermata in un ulteriore incontro previsto per domani.

difficoltà economiche dei lavoratori

Un lavoratore della E. Giovi ha espresso la propria preoccupazione: “Siamo in difficoltà economica e ci comunicano che i fondi saranno destinati alla cinturazione e alla copertura della discarica, mentre noi, che ci occupiamo della manutenzione, rimaniamo esclusi.”

situazione ancora irrisolta

La vertenza rimane aperta, in attesa delle prossime decisioni istituzionali, che potrebbero avere un impatto significativo sul futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti.

Scritto da Giancarlo Loti