Ronde omofobe a Roma: il clima di odio all’Esquilino e il video shock

Un grave episodio di violenza omofoba si è recentemente verificato a Roma, generando preoccupazione tra i membri della comunità LGBTQ+. Un gruppo di giovani ha effettuato una ronde nel quartiere Esquilino, intonando slogan offensivi e minacciando la sicurezza di chi si identifica come omosessuale. La registrazione di questo atto, circolata in rete il 22 gennaio, ha provocato la reazione dell’associazione Gay Center, che denuncia la crescente incidenza di tali aggressioni nella capitale.
La richiesta di intervento
Secondo l’associazione, la violenza omotransfobica rappresenta un fenomeno quotidiano nel paese, come dimostrano i oltre 20.000 contatti annui ricevuti dal servizio di Gay Help Line 800 713 713. Pertanto, viene chiesto con urgenza alle autorità di prendere in mano la situazione, individuando i colpevoli e avviando un’indagine approfondita. Nonostante manchi una legislazione specifica contro l’omotransfobia, l’associazione evidenzia che esistono comunque le basi per interventi concreti.
Inoltre, si sottolinea la necessità di un impegno collettivo che non si limiti solo a misure legislative, ma che promuova anche una trasformazione culturale ed educativa per prevenire il ripetersi di simili episodi.
Escalation di intolleranza
Questo recentissimo evento non appare isolato. La notte di Capodanno, due giovani, Stephano e Matteo, sono stati aggrediti nel quartiere Prenestino mentre passeggiavano mano nella mano. Un gruppo numeroso di aggressori li ha attaccati, utilizzando calci e pugni accompagnati da insulti omofobi. Stephano, origini peruviane e residente a Roma, ha subito gravi lesioni.
Successivamente, si è registrata un’altra aggressione ai danni di una coppia gay in viale Glorioso, vittima di un identico attacco da parte di un gruppo di giovani. Questi episodi rivelano un fenomeno preoccupante in aumento nella capitale.
La reazione
La comunità romana ha reagito con fermezza: dopo l’aggressione di Capodanno, numerosi cittadini si sono riuniti in piazza Malatesta per protestare contro l’omofobia, manifestando solidarietà verso le vittime e reclamando misure efficaci per contrastare future violenze.
Questi eventi evidenziano una questione di fondo: l’assenza di una legge specifica contro l’omotransfobia in Italia. Nonostante l’indignazione e le denunce, rimane carente una normativa che protegga adeguatamente le persone LGBTQ+ dalle discriminazioni e dalle aggressioni.