Roma perde 25 edicole, il Campidoglio ignora gli operatori dell’informazione

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Roma si trova ad affrontare una situazione critica con la possibile chiusura di 25 edicole, un tema che ha sollevato un acceso dibattito tra le associazioni di categoria, i sindacati e il Municipio I. Questo scenario mette in luce l’importanza della distribuzione dell’informazione e il ruolo fondamentale delle edicole nel contesto democratico, specialmente per quanto riguarda i giornali e le riviste cartacee che continuano a esistere anche nell’era post Covid.

Roma, addio a 25 edicole: scontro con il Campidoglio

Il fulcro della controversia è rappresentato dalle 123 edicole situate nel territorio del Municipio I, dove la messa a bando delle concessioni è stata avviata in conformità alla direttiva Bolkestein. Quest’ultima stabilisce che le concessioni pubbliche debbano essere assegnate tramite gare per garantire maggiore concorrenza e trasparenza. Si segnala che ben 25 chioschi storici potrebbero non soddisfare i requisiti richiesti, rischiando quindi di chiudere definitivamente.

L’amministrazione municipale ha comunicato ufficialmente questa decisione dopo un incontro informale tra l’assessore al commercio e le sigle sindacali. Un documento redatto dai tecnici municipali ha iniziato a circolare tra gli edicolanti, elencando le postazioni a rischio senza consultare adeguatamente le associazioni di categoria.

Assenza di dialogo e soluzioni alternative per le edicole a rischio

L’assenza di una verifica preliminare sulle possibili soluzioni alternative è uno dei punti critici evidenziati dai sindacati. Questi ultimi sostengono che l’incontro avrebbe dovuto servire come piattaforma per discutere potenziali modalità di regolarizzazione delle edicole prima della pubblicazione della lista definitiva da chiudere. La mancanza di un confronto approfondito è stata interpretata come una forzatura.

Crisi delle edicole nel contesto attuale: non solo Roma

I problemi affrontati dalle edicole romane si inseriscono in un quadro più ampio caratterizzato dal calo delle vendite della carta stampata e dalla crescente concorrenza offerta dalle piattaforme digitali. Nonostante molte attività rappresentino un importante punto d’informazione locale, esse combattono quotidianamente per rimanere attive. Le sigle sindacali sottolineano la necessità di applicare la direttiva Bolkestein con cautela, tenendo conto del ruolo sociale svolto dalle edicole.

Libertà di informazione: gli edicolanti non sono semplici commercianti

A tal proposito, un parere legale commissionato dalle associazioni di categoria chiarisce che gli edicolanti devono essere considerati operatori fondamentali per la libertà d’informazione e non possono essere equiparati a semplici commercianti. La direttiva europea deve riguardare risorse scarse; nel caso delle edicole, sarebbe necessario valutare se vi sia realmente domanda superiore all’offerta.

L’assenza di risposte da parte delle istituzioni locali potrebbe portare alla chiusura imminente di numerosi chioschi. Le associazioni hanno respinto il documento inviato dal Municipio e richiedono l’apertura immediata di tavoli di discussione per proteggere queste attività vitali.

I protagonisti coinvolti nella questione includono:

  • Sindacati locali
  • Associazioni di categoria degli edicolanti
  • Tecnici dell’amministrazione municipale
  • Assessore al commercio del Municipio I
  • Cittadini interessati ai servizi informativi locali
  • Punti vendita storici a rischio chiusura

L’evoluzione della situazione rimane incerta, ma è auspicabile che il dialogo possa riprendere al fine di preservare il tessuto commerciale e informativo della Capitale.