Roma, il centro servizi al Prenestino in attesa: solo 3 mesi per l’approvazione del Tribunale

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Roma si trova di fronte a una situazione complessa riguardante la maxi lottizzazione conosciuta come Centro Servizi Prenestino, situata nel quartiere Quarticciolo. Il progetto, congelato dalle amministrazioni di Raggi e Gualtieri, ha ricevuto un ultimatum dal Tribunale: ci sono solo altri tre mesi per ottenere il via libera, con scadenza fissata al prossimo 30 giugno. Questo intervento avrebbe dovuto rappresentare un’importante iniziativa di riqualificazione urbana nell’area orientale della Capitale, che comprende zone come l’ITIS Giorgi, viale Togliatti e via Prenestina. Il piano è rimasto bloccato per anni a causa di lunghe procedure burocratiche e ritardi amministrativi, senza realizzare i suoi obiettivi iniziali.

roma: quell’area del prenestino in attesa di riqualificazione

L’area in questione continua a presentarsi incompleta e disfunzionale, nonostante le promesse di una rigenerazione urbana complessiva. Il Centro Servizi privati previsto nel piano includeva palazzi residenziali, parcheggi, spazi pubblici e una riorganizzazione della viabilità. Tutto è rimasto fermo a causa delle decisioni assunte durante le giunte guidate da Virginia Raggi e Roberto Gualtieri. Nel 2023, un commissario nominato dal tribunale ha assunto il controllo dell’amministrazione su richiesta delle aziende promotrici; Il progetto resta ancora in stallo.

il valore storico-archeologico di quell’area periferica di roma

Diverse indagini archeologiche condotte nella fase preliminare del cantiere hanno portato alla luce una villa romana e altri importanti reperti storici. Di conseguenza, il piano urbanistico ha subito modifiche per garantire la tutela dei beni rinvenuti. L’intento era quello di integrare la memoria storica dell’area nel nuovo assetto urbano, mantenendo collegamenti tra le aree verdi e introducendo elementi paesaggistici che valorizzassero il patrimonio archeologico locale.

l’impasse amministrativa

Sebbene il progetto fosse già avanzato, Roma ha mostrato un silenzio significativo riguardo alla richiesta di approvazione della variante urbanistica necessaria. L’impresa proponente, Impreme Sud S.r.l., ha ripetutamente sollecitato l’amministrazione a completare l’iter burocratico senza risultati positivi. Di fronte all’immobilismo del Campidoglio, la società ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio per contestare la legittimità dei ritardi accumulati.

la decisione del tar

Nella sua ordinanza recente, ilTAR della Lazio ha riconosciuto l’urgenza di sbloccare la situazione attuale. Pur concedendo una proroga al commissario ad acta incaricato dell’iter burocratico, il tribunale ha stabilito un termine tassativo: entro il 30 giugno 2025 ,il progetto deve essere completato. Questa decisione è stata presa dopo che lo scorso ottobre era stata emessa una determinazione favorevole da parte del Dipartimento per il ciclo dei rifiuti riguardo all’esclusione dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

le prospettive future

A seguito della scadenza imposta dal TAR, ci sono possibilità concrete affinché il Centro Servizi Prenestino possa finalmente vedere la luce. Permangono dubbi sulle effettive tempistiche e sulla volontà politica reale di accelerare i lavori necessari per completare l’opera. Se l’amministrazione non agirà rapidamente ed efficacemente, c’è il rischio concreto che anche questo progetto di riqualificazione urbana si perda nei meandri della burocrazia.

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