Roma concorso vigili, clamoroso errore del Comune e nuova graduatoria del tribunale

Roma, la graduatoria del concorso per vigili urbani deve essere rielaborata: il Tribunale annulla le decisioni del Campidoglio. Una recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha dichiarato illegittima una parte del bando di progressione interna riguardante 690 vigili urbani, imponendo all’amministrazione di rivedere in particolare la graduatoria relativa al Settore Vigilanza della Polizia Locale.
L’origine della questione risiede nel concorso indetto nel 2023 dal Campidoglio, destinato alla progressione tra le aree del personale non dirigente, coinvolgendo un totale di 2.055 dipendenti del Comune di Roma. La sentenza si concentra specificamente sulla graduatoria per i 690 posti nella Polizia Locale , settore Vigilanza.
Roma, errore nella graduatoria del concorso per vigili urbani
“Il ricorso è da accogliere” – afferma il Tar del Lazio – “e si ordina l’annullamento dell’avviso di Roma Capitale dell’24 luglio 2023, relativo alla procedura di progressione fra le aree”. Il provvedimento riguarda in particolare il profilo relativo al Settore Vigilanza (690 progressioni nel profilo Funzionario Polizia Locale, codice PVFPL).
Nella decisione viene evidenziato che sono stati assegnati solo 0,75 punti strong >per ogni anno di servizio, invece di 1,75 punti strong >come previsto per chi ha lavorato anche a tempo determinato nella stessa famiglia professionale presso pubbliche amministrazioni diverse da Roma Capitale.
Il ricorso e i criteri di valutazione adottati dal Comune di Roma
L’istruttore della Polizia Locale che ha presentato il ricorso contestava la disparità riscontrata nella valutazione dell’esperienza professionale. Secondo il regolamento comunale era previsto un punteggio più alto (1,75 punti per anno) per chi aveva maturato esperienza all’interno di Roma Capitale; diversamente, coloro che avevano lavorato in altre amministrazioni pubbliche ricevevano solo 0,75 punti per anno. Questa disparità è stata considerata ingiustificata e contraria alle norme comunali sulle progressioni interne.
La difesa dell’amministrazione capitolina
L’amministrazione ha sostenuto la legittimità delle proprie scelte argomentando che i criteri utilizzati erano conformi alla normativa vigente e volti a valorizzare l’esperienza specifica acquisita all’interno del Comune. Inoltre, è stato sottolineato che il candidato non aveva indicato nell’apposita domanda l’esperienza maturata presso altri enti.
Sentenza del Tar: violazione delle normative comunali
I giudici hanno accolto il ricorso evidenziando come la distinzione tra esperienza acquisita a Roma e quella proveniente da altre sedi fosse una violazione delle normative comunali. Il Tar ha stabilito che i criteri di valutazione avrebbero dovuto essere uniformi per tutti i candidati indipendentemente dall’amministrazione d’origine. La sentenza ha quindi annullato la graduatoria limitatamente al Settore Vigilanza e richiesto una rielaborazione dei punteggi secondo parametri equanimi.
Conseguenze: necessità di rifare la graduatoria
A seguito della decisione presa dal Tar, sarà necessario procedere alla revisione della graduatoria e adeguare i punteggi attribuiti ai candidati nel Settore Vigilanza. Questa sentenza potrebbe influenzare significativamente le future procedure relative alle progressioni interne dell’amministrazione capitolina, costringendo a ripensare i criteri attualmente applicati al fine di garantire maggiore equità e trasparenza nelle selezioni.
Prossimi passi da intraprendere?
L’amministrazione potrebbe decidere se impugnare la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato oppure adeguarsi alle disposizioni impartite dal Tar riaprendo così la graduatoria e rivedendo i punteggi dei candidati coinvolti.
Nell’attesa si pongono interrogativi sulla gestione delle progressioni interne nella pubblica amministrazione e sull’urgenza di stabilire criteri più equitativi per tutti gli impiegati.
- Candidati coinvolti: Istruttori della Polizia Locale;
- Membri dell’amministrazione capitolina;
- Membri del Tribunale Amministrativo Regionale;
- Pubbliche amministrazioni interessate;
- Candidati esterni con esperienza pregressa;
- Soggetti giuridici coinvolti nel bando;
- Punti controversi relativi alla valutazione degli anni di servizio.