Patrimonio Disponibile a Roma: Sindacati Inquilini Avvertono sui Rischi per le Finalità Sociali

Recentemente, le organizzazioni sindacali degli inquilini, tra cui Sunia, Sicet, Uniat aps, Unione Inquilini e Federcasa, hanno manifestato vivace preoccupazione in merito alla nuova delibera in discussione presso il Comune di Roma, che riguarderebbe la regolamentazione dell’uso del patrimonio immobiliare “non Erp”, ovvero quello non destinato all’edilizia residenziale pubblica. I sindacati hanno evidenziato come questa proposta possa compromettere le finalità sociali del patrimonio immobiliare della Capitale, sottolineando l’inaccettabilità di politiche che prevedano la vendita o l’affitto degli immobili a prezzi di mercato.
preoccupazioni relative alla delibera
Stando a quanto dichiarato dai sindacati, il regolamento dovrebbe prioritariamente favorire l’utilizzo sociale di questi edifici, rispondendo alle esigenze della città e delle famiglie in difficoltà, piuttosto che mirare a generare profitti economici. Si fa riferimento alla profonda crisi immobiliare attuale, che rende sempre più difficile l’accesso a alloggi a prezzi sostenibili, come motivazione per la necessità di preservare la funzione sociale di questi beni immobili.
richieste delle organizzazioni sindacali
Dalle dichiarazioni degli organizzazioni emergono diverse richieste, tra cui:
- Effettuare un censimento dettagliato per conoscere lo stato occupazionale degli immobili e le relative condizioni di regolarizzazione;
- Convocare un tavolo di contrattazione per stilare un accordo territoriale integrativo volto a stabilire una fascia sociale beneficiaria di canoni agevolati;
- Salvaguardare l’uso sociale degli immobili non residenziali, per favorire attività a sostegno delle fragilità, sostenere lo sviluppo sociale ed economico e contribuire alla rigenerazione urbana.
uso del patrimonio immobiliare
I sindacati ricordano che una parte di questo patrimonio è stata storicamente impiegata per accogliere, a pagamento, famiglie sfrattate o persone privati della propria abitazione a causa di eventi tragici, come crolli. Contestualmente, si enfatizza la necessità di valorizzare le esperienze di attività sociali già esistenti in questi immobili, riconoscendo la loro funzione complementare e sinergica con quella del Comune. L’obiettivo della regolamentazione dovrebbe essere quello di sostenere l’utilità sociale e il benessere della collettività, evitando che il patrimonio disponibile venga esclusivamente orientato verso logiche di mercato.