Legalità ad Ardea: ruspe e autorizzazioni alle Salzare

Le Salzare, situate ad Ardea, stanno nuovamente attirando l’attenzione dei media. L’area di 706 ettari, soggetta a vincoli di uso civico in quanto demaniale, sembra evidenziare una disparità tra residenti di diversa categoria. Dopo gli abbattimenti di 10 strutture avvenuti il 29 maggio scorso, alla presenza dell’esercito e delle autorità locali, si è aperto un dibattito sulla regolarizzazione di alcuni servizi per attività commerciali che potranno installare impianti per il trattamento delle acque reflue, evitando così l’inquinamento.
Situazione degli abusivi
Nel mese di maggio sono stati demoliti dieci abitazioni abitate da famiglie provenienti dalla Sicilia. Queste persone avevano acquisito le case tramite scritture private senza valore legale, vendute da cittadini locali con radici storiche nel territorio. Alcuni dei venditori erano addirittura politici del passato. La costruzione di tali abitazioni è considerata abusiva poiché su quei terreni era consentita solo la coltivazione o la costruzione di capanni per attrezzi.
- Famiglie siciliane coinvolte negli abbattimenti.
- Cittadini locali con radici storiche.
- Punti vendita e attività commerciali abusive.
La confusione amministrativa ad Ardea
A complicare la situazione vi è l’assenza di normative chiare ad Ardea. Le richieste di sanatoria presentate da diversi cittadini non hanno avuto esito positivo. Inoltre, nel 2004, grazie a una delibera del Commissario Straordinario, una strada all’interno dell’area demaniale è stata dichiarata comunale, sollevando interrogativi sulla legalità della decisione.
Autorizzazioni per attività commerciali abusive
- Attività commerciali autorizzate nonostante l’abusivismo.
- Doppio standard nella gestione delle pratiche edilizie.
- Sospetti legami tra autorizzazioni e interessi politici.
Disparità nelle misure adottate
L’applicazione differente delle normative ha sollevato interrogativi sull’equità della situazione ad Ardea. Mentre alcune abitazioni vengono abbattute senza pietà, altre attività illegali ottengono regolarizzazioni favorendo un clima d’impunità. Chi vive in condizioni precarie si trova a dover fronteggiare questa ingiustizia percepita come due pesi e due misure nella gestione del territorio.
- Cittadini costretti a vivere in roulotte senza servizi adeguati.
- Pochissimi hanno acquistato case regolarmente dai notai.
- Esempio emblematico: il complesso noto come “Serpentone”.