Impianto rifiuti di Zingaretti nel Lazio: il Tribunale rinvia ancora la decisione dopo 4 anni

Contenuti dell'articolo

Regione Lazio: l’impianto di trattamento rifiuti progettato da Zingaretti e Valeriani continua a essere al centro di una controversia legale. Dopo un’attesa di quattro anni, il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha nuovamente rinviato la decisione riguardante la realizzazione del grande impianto destinato alla gestione della frazione umida dei rifiuti urbani, noto anche come ‘umido’. Questo impianto dovrebbe sorgere nel Comune di Anagni, in provincia di Frosinone, precisamente nella località Selciatella, nelle vicinanze dell’Autostrada A1.

Sospensione del progetto e rinvii giudiziari

L’ordinanza emessa dal Tar il 18 marzo 2025, ha disposto un ulteriore rinvio della controversia, senza fissare una nuova data per la decisione. La questione sarà ora esaminata dal presidente del Tar del Lazio. Il progetto, approvato dalla Regione Lazio nel 2021 tramite una valutazione d’impatto ambientale positiva, continua a suscitare forti opposizioni tra i residenti e le associazioni ambientaliste locali, tra cui spicca Legambiente Lazio.

Storia del progetto a Anagni

Nell’anno 2021, sotto la guida dell’allora governatore Nicola Zingaretti, si è dato il via libera all’impianto con il supporto dell’ex assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani. Questa decisione ha incontrato resistenze significative da parte delle organizzazioni locali che contestano l’impatto ambientale previsto. Secondo i critici, l’impianto potrebbe compromettere la qualità della vita dei cittadini e alterare delicati equilibri ecologici.

Implicazioni per la gestione dei rifiuti nella Regione Lazio

L’attuale sospensione del progetto solleva interrogativi sulla futura gestione dei rifiuti nel Lazio. L’impianto rimane bloccato a causa di contenziosi legali e proteste da parte della comunità locale.

Futuro incerto dell’impianto di Anagni

A distanza di quattro anni dall’approvazione iniziale, il destino dell’impianto resta incerto. Il Tar ha deciso di rimandare ulteriormente la discussione senza specificare una data precisa. Questa situazione rischia di protrarsi ancora a lungo con possibili sviluppi sia sul piano giudiziario che amministrativo.

I temi centrali continuano ad alimentare un vivace dibattito politico ed ambientale con posizioni contrastanti tra istituzioni, aziende e cittadini. Le prossime mosse dipenderanno dalle decisioni del Presidente del Tar sul calendario delle future udienze.

  • Nicolas Zingaretti
  • Massimiliano Valeriani
  • Legambiente Lazio
  • Cittadini residenti
  • Aziende locali
  • Istituzioni regionali

Scritto da Giancarlo Loti