Il futuro di Roma tra costruttori e società civile: Gualtieri e Celli a confronto sulla rigenerazione urbana

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Il futuro urbanistico di Roma sembra delinearsi attraverso una collaborazione esclusiva tra i rappresentanti delle associazioni di categoria edili e alcuni alleati politici, escludendo la partecipazione attiva della società civile. Le recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Comunale, Svetlana Celli, e del sindaco Roberto Gualtieri pongono interrogativi sul coinvolgimento reale dei cittadini nel processo decisionale riguardante l’urbanistica della Capitale.

Il futuro di Roma in mano ai costruttori e politici

La recente presentazione della storica delibera consiliare al Campidoglio ha evidenziato una selezione ristretta di relatori, con un chiaro predominio dei rappresentanti dei costruttori. La lista degli intervenuti include nomi noti legati al settore edilizio, lasciando poco spazio a voci provenienti dalla società civile.

Gualtieri e Celli invitano solo i ‘poteri forti’, non la società civile

Tra i relatori figurano importanti personalità come:

  • Antonio Ciucci, presidente di Acer
  • Valeria Baglio, capogruppo PD in aula Giulio Cesare
  • Giovanni Caudo, capogruppo di Roma Futura
  • Marco Di Stefano, capogruppo Noi Moderati
  • Francesca Leoncini, capogruppo Italia Viva

Non è stato invitato alcun rappresentante delle associazioni o comitati cittadini. Questo solleva dubbi sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale, che aveva promesso un approccio inclusivo durante la campagna elettorale.

Roma cambia il volto dell’urbanistica e dell’edilizia

L’approvazione della delibera da parte dell’Assemblea Capitolina introduce modifiche significative a 62 articoli del Piano Regolatore Generale (PRG), con circa 250 commi aggiornati rispetto alla normativa precedente. Questi cambiamenti hanno suscitato preoccupazioni per il loro impatto a lungo termine sulla pianificazione urbana della città.

Dov’è il promesso coinvolgimento della società civile di Roma?

Nonostante l’importanza delle modifiche apportate, il processo di approvazione ha visto un limitato coinvolgimento della società civile. La legge regionale richiede che Roma Capitale garantisca adeguate modalità di partecipazione per i cittadini; Il dibattito pubblico è rimasto relegato a pochi esperti e associazioni selezionate.

Il voto che chiarisce le vere intenzioni di Gualtieri, Celli and co…

L’esclusione delle associazioni libere suggerisce una volontà politica di evitare discussioni critiche su temi come la rigenerazione urbana. Recentemente, è stata respinta una proposta che mirava a incentivare il recupero delle aree abbandonate prima dello sviluppo edilizio altrove. Questo atteggiamento suscita interrogativi sulle priorità dell’amministrazione comunale riguardo all’urbanistica romana.