Consulenze agli Ex Assessori di Roma: 102mila Euro a Catarci e 30mila a Gotor nonostante i Conti in Rosso della Giunta Gualtieri

Il Campidoglio, sotto la direzione della giunta Gualtieri, si trova attualmente al centro di un acceso dibattito riguardante la gestione delle finanze pubbliche. Mentre la Corte dei Conti analizza i bilanci della capitale, si evidenzia l’accensione di mutui onerosi per progetti che avrebbero potuto essere finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), qualora le necessarie progettazioni fossero state attuate in tempo. A queste spese si sommano quelli percepiti come costi ingiustificati, che non forniscono alcun riscontro tangibile ai cittadini.

Le spese “incomprensibili” della giunta Gualtieri

Numerosi esponenti politici esprimono forte indignazione circa le decisioni finanziarie adottate dalla giunta Gualtieri. È stato denunciato il fatto che invece di affrontare questioni di effettiva necessità per i cittadini, si stiano assegnando incarichi e compensi a ex amministratori. Tra questi, emerge il caso di Miguel Gotor, ex assessore alla Cultura, ora consulente per la valorizzazione del Mausoleo Ossario Garibaldino, con una retribuzione di 30.000 euro.

Allo stesso modo, si fa riferimento a Andrea Catarci, riassunto come “referente politico” presso l’ufficio Giubileo, guadagnando più di 102.000 euro annui. Questo modello di assunzioni ha suscitato forti critiche, evidenziando l’assenza di personale nelle strutture pubbliche essenziali.

  • Fabrizio Santori – capogruppo della Lega in Campidoglio
  • Andrea Catarci
  • Miguel Gotor

Nella giunta Gualtieri si esce dalla porta e si rientra dalla finestra

La situazione assume connotati paradossali, dato che Manuel Gotor, che aveva rassegnato le dimissioni dal suo incarico di assessore alla Cultura per motivi personali solo quattro mesi fa, torna ora con un incarico ben retribuito. In questo contesto, le dichiarazioni rilasciate riguardo alla necessità di supportare i propri figli e alla voglia di riavvicinarsi alla carriera di professore appaiono contraddittorie, sollevando interrogativi sulle reali motivazioni del suo rientro in attività.

La cittadinanza romana osserva con crescente disillusione queste dinamiche, a fronte di una carenza di risorse e competenze necessarie a garantire il miglioramento dei servizi pubblici.