Chiusura commissariati a roma: polemiche tra sindacati e comuni

La recente chiusura e accorpamento di vari commissariati a Roma e nelle aree circostanti ha generato un clima di forte preoccupazione tra i cittadini e gli operatori della sicurezza. Secondo quanto riportato dal sindacato di polizia Coisp, la Questura di Roma starebbe attuando un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di presidi fondamentali, come il commissariato di Castro Pretorio, che sarà integrato nel commissariato del Viminale, e quello di Sant’Ippolito, destinato a confluire in quello di San Lorenzo. In provincia, è già avviata la fusione del commissariato di Velletri con Genzano.
l’allerta dei sindacati
Domenico Pianese, segretario del sindacato Coisp, esprime forti preoccupazioni riguardo a questa situazione: “Tutto ciò avviene senza alcun dialogo con le organizzazioni sindacali della Polizia e nel più totale silenzio”. Aggiunge inoltre: “Si tratta di una scelta estremamente grave, poiché smantella la rete di sicurezza sul territorio, compromettendo gli interventi e riducendo il controllo capillare. La chiusura dei commissariati significa abbandonare interi quartieri privi di un presidio essenziale in un contesto caratterizzato da crescente criminalità e disagio sociale.”
- Domenico Pianese (Coisp)
- Vittorio Pisani (Capo della Polizia)
- Matteo Piantedosi (Ministro dell’Interno)
- Nicolò Molteni (Sottosegretario)
- Ascanio Cascella (Sindaco di Velletri)
la smentita del ministero dell’interno
A fronte delle crescenti polemiche, è giunta lasmentita dalla Questura di Roma, che ha negato l’accorpamento del commissariato di Velletri a quello di Genzano. Anche il Ministero dell’Interno ha precisato che non ci sono piani per riorganizzare le strutture della Polizia. Dopo un incontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Ministro Matteo Piantedosi ha dichiarato: “Non sono previste modifiche per il commissariato di Velletri” sottolineando anche l’intenzione ad aprire un dialogo costruttivo.
cittadini scettici: “già visto questo schema”
Anche se è arrivata una smentita ufficiale, permane ildubbio sulla possibilità che si stia preparando una strategia graduale per ridurre i commissariati. I cittadini e le organizzazioni sindacali temono che tali razionalizzazioni possano procedere in modo silenzioso, portando a chiusure nel tempo senza alcuna comunicazione preventiva. “Abbiamo già assistito a simili situazioni in passato; prima si nega tutto, poi ci si trova davanti al fatto compiuto”, affermano alcuni residenti.
roma più insicura
Meno presidi significa inevitabilmente meno pattugliamenti , tempi d’intervento prolungati e un crescente senso d’insicurezza tra i cittadini. La Capitale sta già affrontando episodi violenti, aggressioni e fenomeni legati al degrado urbano; pertanto una diminuzione della presenza delle forze dell’ordine potrebbe avere effetti devastanti. I romani richiedono risposte chiare sulla questione della sicurezza; non può essere sacrificata sull’altare della razionalizzazione burocratica. Le istituzioni ascolteranno l’alerta lanciata da sindacati e cittadini , o continueranno su una strada che rischia d’esporre ulteriormente Roma e la sua provincia al crimine?