Chioschi a Capocotta: Sicurezza e Legalità sotto la Lente di Inchiesta

Le recenti problematiche legate all’affidamento dei chioschi sulla spiaggia di Capocotta stanno sollevando preoccupazioni significative. L’associazione LabUr – Laboratorio di Urbanistica ha presentato un esposto alla Polizia di Stato, manifestando dubbi sui bandi attuali e sulla loro compatibilità con l’obiettivo di garantire servizi essenziali ai cittadini.
La denuncia di LabUr
LabUr sottolinea come, secondo la normativa, per avviare una nuova attività risulti necessaria una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che non sarebbe richiesta per i chioschi di Capocotta. L’associazione ha quindi richiesto un’indagine approfondita sui bandi di affidamento, evidenziando dell’inadeguatezza sul fronte della pubblica sicurezza e i rischi di infiltrazioni criminali.
Richiesta di intervento
LabUr sta sollecitando un’azione congiunta tra la Polizia di Stato e il Comune di Roma, sostenendo la necessità di redigere una nuova convenzione tra privati e Pubblica Amministrazione. Allo stesso tempo, si richiede l’annullamento dei bandi correnti, informando anche il Presidente della Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, dr. Romeo De Angelis, circa le problematiche connesse agli affidatari dei chioschi.
Preoccupazioni per la sicurezza
Le lamentele riguardano la possibilità di noleggiare illimitatamente lettini e ombrelloni, nonché la mancanza di controllo sul loro posizionamento. Ogni chiosco avrebbe accesso a 500 metri di spiaggia, un’area notevolmente superiore rispetto a quella concessa agli stabilimenti balneari. Ulteriormente, la semplificazione del processo di subappalto delle attività potrebbe portare a una gestione non conforme agli standard di sicurezza pubblica adottati sulle altre spiagge.
Incongruenze amministrative
LabUr mette in risalto il fatto che il Comune di Roma non detiene competenze sul demanio marittimo di Capocotta, contrariamente a quanto emerso dai bandi. Questi, infatti, definiscono l’area come “spiaggia libera attrezzata”, consentendo attività di cui la Regione Lazio dovrebbe essere garante esclusiva.
La richiesta di LabUr: annullare i bandi e garantire trasparenza
Alla luce di quanto esposto, LabUr richiede un intervento coordinato tra la Polizia di Stato e il Comune, evidenziando la necessità di sostituire l’attuale convenzione tra privati e Pubblica Amministrazione. Si sollecita l’annullamento dei bandi, per garantire una gestione più trasparente e conforme alle normative vigenti, coinvolgendo la Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano per definire il ruolo degli affidatari dei chioschi.
La situazione di Capocotta funge da avvertimento sull’importanza di una corretta gestione delle risorse naturali, evitando che interessi privati compromettano la sicurezza pubblica e l’integrità di un’area di valore ambientale eccezionale.