Cattiva gestione del verde urbano a Roma: le denunce degli ambientalisti

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La questione della gestione del verde urbano a Roma suscita crescenti preoccupazioni tra la popolazione e le associazioni ambientaliste. Secondo Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, la Capitale è attualmente in una fase di crisi ecologica, aggravata dalla mancanza di un piano efficace per la manutenzione e protezione degli alberi.

Abbattimenti e ripiantumazione insufficiente

Nell’arco temporale 2021-2023, sono stati abbattuti quasi 18mila alberi, a fronte di sole 2.400 nuove piantumazioni. Questo dato rappresenta un bilancio allarmante per una città che dispone di 85mila ettari di aree verdi, corrispondenti al 67% del territorio urbano. Numerose segnalazioni da parte dei cittadini e delle associazioni indicano l’abbattimento di alberi di grande dimensione, spesso ancora in buone condizioni.

Emergenza nella Pineta di Castel Fusano

Un caso emblematico è quello della Pineta di Castel Fusano, la più ampia area verde della Capitale con i suoi 916 ettari. Questa zona è minacciata da incendi e dalla diffusione della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis), un parassita che ha già distrutto oltre 120 ettari della pineta negli ultimi cinque anni, aumentando il rischio di crolli improvvisi.

Anche la Pineta di Castel Porziano, estesa su 600 ettari , ha subito danni significativi. La diffusione della cocciniglia, iniziata nel 2018 nelle zone tra Mostacciano e Laurentina, ora colpisce l’80% dei pini domestici presenti a Roma, circa 120.000 esemplari, mettendo in pericolo un terzo del patrimonio arboreo cittadino.

Piano di gestione sostenibile necessario

L’ex Preside della Facoltà di Chimica all’Università La Sapienza, prof. Luigi Campanella, sottolinea che non basta piantare nuovi alberi; è fondamentale implementare un piano concreto per il monitoraggio e la potatura degli stessi, prevedendo interventi regolari ogni cinque anni. Attualmente, l’indice di verde fruibile pro capite a Roma si attesta su soli 17 mq, inferiore alla media nazionale che è pari a 20 mq.

The Lancet, in uno studio recente, evidenzia come aumentare del 30% la copertura arborea in cinquanta città europee potrebbe ridurre fino al 40% i decessi causati dalle ondate di calore. Progetti come , finanziati dal PNRR, sono finalizzati ad ampliare le aree verdi per affrontare il cambiamento climatico.

Verso una “fitopoli” sostenibile

L’ideale modello urbano dovrebbe seguire il principio empirico noto come formula 3-30-300 proposto dal ricercatore olandeseCecil Konijnenijk: ogni individuo dovrebbe avere visibilità almeno su tre alberi dalla propria finestra; il 30% dell’area circostante dovrebbe essere coperta da vegetazione; infine, non si dovrebbe mai essere distanti più di 300 metri dal parco più vicino.

Diverse esperienze internazionali dimostrano che il contatto con la natura apporta benefici significativi alla salute mentale e fisica delle persone, come evidenziato dalle pratiche giapponesi del “bagno nella foresta” e dalle “foreste della felicità” nei Paesi Bassi.

Sostenibilità urbana a Roma: opportunità unica

A causa della sua vasta estensione verde e agricola, Roma possiede un’opportunità straordinaria per diventare un modello esemplare di sostenibilità urbana. Raggiungere questo obiettivo richiede un impegno serio da parte delle istituzioni e una radicale modifica nella gestione del verde urbano.

  • Piergiorgio Benvenuti – Presidente Nazionale Ecoitaliasolidale
  • Prof. Luigi Campanella – Ex Preside Facoltà Chimica Università La Sapienza
  • Cecil Konijnenijk – Ricercatore Olandese sul Verde Urbano
  • Toumeyella parvicornis – Cocciniglia tartaruga (parassita)
  • The Lancet – Rivista scientifica internazionale
  • Piano Grow Green – Progetto finanziato dal PNRR
  • “Bagno nella Foresta” – Pratica giapponese per benessere psicofisico
  • “Foreste della Felicità” – Iniziativa dei Paesi Bassi

Scritto da Giancarlo Loti