Boss della droga a roma: le intercettazioni choc che svelano il traffico

Questa mattina si è svolta una significativa operazione che ha portato all’arresto di 26 individui. Sotto l’egida della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, affiancati dai Comandi Arma locali, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) presso il Tribunale di Roma. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione ai fini di spaccio, detenzione e porto illegale di armi e rapina.
La rete del narcotraffico a Roma
Le indagini, condotte tra marzo 2018 e febbraio 2024 con il supporto della DDA romana, hanno rivelato una vasta rete dedita al narcotraffico che approvvigionava numerose piazze di spaccio nella capitale. Le aree interessate spaziano da Tor Bella Monaca a Quarticciolo, passando per Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti. Il volume d’affari generato da queste attività illecite ammonta a decine di milioni di euro mensili, con alcune piazze in grado di produrre fino a 30 mila euro al giorno.
Il monopolio della droga e i collaboratori dei boss
Le indagini hanno messo in luce un sistema criminale volto a stabilire un monopolio nel mercato della droga. Giuseppe Molisso e Leandro Bennato sono stati identificati come leader dell’organizzazione. Essi non solo hanno creato un clan ben organizzato dedicato al narcotraffico ma hanno anche cercato di controllare le principali piazze di spaccio nella città imponendo prezzi elevati per la cocaina fornita principalmente da due fornitori albanesi: Altin Sinomati e Renato Muska.
Tutti i nomi
Molisso e Bennato godevano della lealtà dei loro associati più fidati:
- Emanuele Selva: responsabile della detenzione, taglio e commercializzazione delle sostanze stupefacenti;
- Marco Desideri: gestore diretto almeno di una piazza di spaccio;
- Guido Cianfrocca: cognato di Molisso incaricato dell’approvvigionamento e trasporto delle droghe;
- Raul Esteban Calderon: coinvolto in omicidi legati all’organizzazione ed attivo nel reperimento delle armi.
Il rispetto delle regole imposte dai capi era garantito attraverso metodi violenti. L’organizzazione disponeva anche di armi da guerra.
Le dichiarazioni dei collaboratori
Diverse testimonianze fornite dai collaboratori hanno evidenziato l’influenza criminale esercitata da Molisso e Bennato. Sono state riportate frasi che sottolineano come questi fossero considerati figure dominanti nel panorama criminale romano.
L’uso della violenza
Molisso era disposto ad agire personalmente contro chi tentava d’introdursi nel mercato dello spaccio. Un episodio significativo è avvenuto quando Selva ha minacciato un’attività commerciale armata per mantenere il controllo su una piazza cruciale.
Il sequestro dei beni per 5 milioni di euro
Nell’ambito dell’operazione sono stati disposti anche sequestri preventivi riguardanti beni immobiliari e finanziari per un valore complessivo stimato intorno ai 5 milioni di euro. Questi beni risultano sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dagli indagati ed includono proprietà significative nella provincia romana.