Bonus sociale e aiuti alle aziende nel decreto bollette contro il caro energia

Il governo Meloni è in procinto di introdurre un nuovo Decreto Bollette, volto a contrastare il caro energia e fornire supporto a famiglie e imprese. Questo provvedimento, programmato per il Consiglio dei ministri del 25 febbraio, prevede interventi specifici per abbattere i costi delle utenze, con particolare attenzione all’estensione del bonus sociale e alle agevolazioni per le aziende, al fine di mitigare l’impatto dell’inflazione.

L’investimento previsto si aggira tra i 3 e i 4 miliardi di euro, con una validità di sei mesi, considerata adeguata per affrontare la fase più critica dell’aumento delle bollette. Il finanziamento sarà garantito da un mix di risorse, incluse le maggiori entrate fiscali legate al prezzo del gas e da fondi statali, che devono ancora essere definiti.

Bonus bollette: beneficiari e modifiche all’Isee

L’intervento principale riguarda il bonus sociale luce e gas, destinato ai nuclei familiari in difficoltà economica. Attualmente, il limite Isee per accedere a questa agevolazione è fissato a 9.530 euro, mentre per le famiglie numerose (con almeno quattro figli a carico) la soglia arriva fino a 20.000 euro.

Sono in corso lavorazioni per aumentare questa soglia, come già avvenuto durante l’esecutivo Draghi. Il ministro dell’Ambiente e dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin, ha indicato che il nuovo tetto potrebbe arrivare a 15.000 euro, ampliando così la platea dei beneficiari da circa 7 milioni a oltre 10 milioni di persone. Il costo stimato per questa modifica è pari a circa 1,5 miliardi di euro.

Incentivi alle aziende: abbattimento dei costi energetici e contenimento dell’inflazione

A favore delle imprese, il decreto contempla misure di sostegno necessarie in un contesto caratterizzato da costi energetici elevati. L’intento è quello di compensare la tassa europea sulle emissioni di CO2 (ETS), riducendo i costi indiretti che ricadono sui consumatori.

L’obiettivo primario è chiaro: ridurre l’impatto energetico sulle bollette finali, contribuendo così alla frenata dell’inflazione e sostenendo la competitività del sistema produttivo nazionale. Inoltre, si sta considerando un intervento più ambizioso: ridurre il divario tra il prezzo del gas italiano (Psv) e quello del mercato europeo (Ttf di Amsterdam).

Tale differenza rappresenta uno dei principali motivi per cui l’energia in Italia risulta più costosa rispetto ad altri Paesi europei, aggravando la crisi industriale attuale. Sebbene un intervento simile richiederebbe notevoli risorse finanziarie, i vantaggi sulle bollette sia per le famiglie che per le imprese potrebbero rivelarsi significativi.

Scritto da Giancarlo Loti