Ardea, processo per due cacciatori accusati di sparare a cani e minacciare una donna

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Il processo che si è aperto presso il Tribunale di Velletri coinvolge due uomini, P.S., 60 anni di Ardea, e M.G., 62 anni di Aprilia, accusati di reati gravi legati a un episodio di violenza avvenuto lo scorso anno ad Ardea. Gli imputati devono rispondere delle accuse formulate dal Sostituto Procuratore della Repubblica, d.ssa Giuseppina Corinaldesi, per uccisione di animali (art. 544 bis c.p.), minacce aggravate (artt. 612 e 339 c.p.) e detenzione illegale di munizioni (art. 697 c.p.).

Spari ai cani e minacce ai passanti

L’incidente risale a circa un anno fa in via Enotria ad Ardea, nelle vicinanze della zona industriale di via Cancelliera. In questa area rurale, intorno alle ore 12, i due uomini avrebbero sparato con fucili da caccia contro alcuni cani vaganti. Alcuni testimoni riferiscono che, alla vista dell’atto violento, residenti locali sono intervenuti per chiedere la cessazione dell’azione.

L’atteggiamento degli imputati è stato ancor più inquietante: uno dei due ha puntato il fucile verso unadonna di circa 40 anni, lanciandole minacce pesanti. All’arrivo dei carabinieri, i corpi dei tre cani uccisi erano già stati rimossi. Le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro di diverse armi da fuoco e hanno accertato la detenzione illegale di munizioni.

La reazione delle associazioni animaliste e della comunità

L’episodio ha sollevato una forte indignazione tra la comunità locale e le associazioni animaliste. L’Associazione Stop Animal Crimes Italia, in particolare, ha emesso una nota denunciando non solo l’atto violento contro gli animali ma anche il pericolo rappresentato dalla condotta degli imputati nei confronti della sicurezza pubblica. Hanno descritto l’accaduto come “un gesto gravissimo, che evidenzia una cultura violenta ancora diffusa in molte aree del Paese”. L’associazione ha manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo insieme alla donna minacciata.

Un processo sotto i riflettori

L’interesse pubblico e mediatico attorno al caso è notevole. Il risultato del procedimento giudiziario sarà cruciale per valutare l’efficacia delle leggi sulla tutela degli animali e sulla sicurezza pubblica in Italia. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi negli ultimi anni riguardo alla protezione animale, eventi come questo dimostrano la necessità urgente di ulteriori interventi legislativi per garantire sanzioni adeguate.

Le prove raccolte dagli inquirenti

Nelle prossime udienze verranno analizzate le prove raccolte dagli inquirenti, comprese le testimonianze dei residenti e eventuali registrazioni video o perizie balistiche. La sentenza potrebbe stabilire un precedente importante nella lotta contro la violenza sugli animali e nell’uso irresponsabile delle armi da fuoco. Il processo continuerà nelle settimane successive con audizioni dei testimoni e presentazioni delle argomentazioni accusatorie e difensive. Le associazioni animaliste auspicano che venga fatta piena luce sull’accaduto e che gli imputati ricevano pene proporzionate alla gravità delle loro azioni.

  • P.S., 60 anni (Ardea)
  • M.G., 62 anni (Aprilia)
  • D.ssa Giuseppina Corinaldesi (Sostituto Procuratore della Repubblica)
  • Donna minacciata (circa 40 anni)
  • Cani vittime dell’accaduto (tre esemplari)
  • Esercito dei Carabinieri (intervenuti sul luogo)
  • Membri dell’Associazione Stop Animal Crimes Italia (parte civile)
Scritto da Giancarlo Loti