Contro la violenza patriarcale: migliaia al corteo di roma per lotto, boicotto e sciopero

Roma si colora di rosa e di protesta in occasione dell’8 marzo. Numerosi cittadini hanno affollato le vie del centro per unirsi al corteo promosso da ‘Non Una di Meno’, il movimento femminista che anche quest’anno ha scelto di commemorare la Giornata internazionale della donna con una manifestazione dal forte significato sociale e politico.

Sotto lo slogan ‘Lotto, boicotto, sciopero’, il corteo è partito dalla piazza Vittorio Emanuele, attraversando via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo fino al Circo Massimo. Sul camion del movimento erano presenti interpreti LIS per garantire l’inclusività attraverso la traduzione in lingua dei segni degli interventi. La giornata continuerà con un presidio a Largo Argentina alle 17.

Un grido collettivo contro violenza, guerra e povertà

L’evento ha rappresentato un atto di denuncia contro “la violenza patriarcale, la guerra e la povertà”. “Desideriamo portare nelle piazze delle città la nostra rabbia, accompagnata dall’amore e dalla cura per il nostro corpo collettivo”, hanno dichiarato le attiviste di Non Una di Meno.

A fianco del movimento femminista, si sono schierati anche gli studenti del collettivo Osa, i quali hanno lanciato slogan contro il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra bandiere palestinesi e una gigantografia del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara rappresentato come uno sceriffo, i giovani hanno intonato cori come ‘Israele che tu sia maledetta’ e ‘Valditara vogliamo la tua testa’.

Uno sciopero dai ruoli imposti e dal sistema patriarcale

Non Una di Meno ha indetto uno sciopero dal lavoro domestico e dai generi, oltre che dai consumi. L’obiettivo è quello di contrastare chi sostiene la cultura patriarcale, affermando che la sicurezza non può derivare da “ordine, controllo, repressione e punizione”, ma piuttosto da “educazione alla sessualità, alle emozioni e al consenso”.

I punti salienti delle rivendicazioni includono:

  • Servizi sociali accessibili a tutti;
  • Centrali antiviolenza finanziati in modo strutturale;
  • Diritto all’aborto libero;
  • Stipendi dignitosi e contratti equi;
  • Piano casa;
  • Cittadinanza per le seconde generazioni; strong>
  • Apertura delle frontiere; strong> li >
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    Nel mirino il governo Meloni e le politiche repressive

    L’agitazione ha assunto anche un chiaro risvolto politico con critiche indirizzate verso le decisioni dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni riguardo al ddl Sicurezza e all’alleanza tra governi ultra-conservatori. “Siamo unite nella nostra rabbia; continuiamo a riprenderci spazio ed immaginare futuri migliori”, hanno dichiarato le attiviste fissando già appuntamenti per prossime mobilitazioni.

    L’8 marzo a Roma ha quindi rappresentato un momento significativo di rivendicazione e lotta. Il messaggio proveniente dalle piazze è netto: la battaglia per i diritti continua quotidianamente sia nelle strade sia nelle istituzioni.

Scritto da Giancarlo Loti