Ritrovamento delle ossa a castel sant’angelo: svelato il mistero di roma

Recentemente, è stato fatto un significativo ritrovamento all’interno di Castel Sant’Angelo, dove un antropologo, insieme ai carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro e alla direzione del museo, ha analizzato alcuni frammenti di ossa rinvenuti in un pozzo. Questo evento ha sollevato interrogativi riguardo alla loro origine e al contesto storico.
frammenti di ossa a Castel Sant’Angelo
Nella mattinata odierna, l’antropologo ha condotto un’attenta valutazione del materiale rinvenuto. Dopo una scrupolosa analisi, è emerso che le ossa non appartengono a individui umani, come inizialmente ipotizzato, ma sono riconducibili ad animali. La scoperta è stata effettuata in prossimità di un piatto in maiolica, suggerendo che queste ossa potrebbero essere state parte del cibo servito ai prigionieri.
ruolo dei carabinieri e del museo
L’intervento congiunto degli esperti e delle forze dell’ordine ha garantito una corretta gestione del ritrovamento. I carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno supportato le operazioni sul campo, mentre la Direzione del Museo ha fornito il necessario supporto tecnico per l’analisi storica.
- Antropologo
- Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro
- Direzione del Museo di Castel Sant’Angelo
Questa scoperta contribuisce a chiarire aspetti storici legati al periodo in cui il castello era utilizzato come prigione e offre nuove opportunità per approfondire la conoscenza delle abitudini alimentari dei detenuti dell’epoca.