Fulco Pratesi, addio al fondatore del WWF e pioniere dell’ambientalismo in Italia

La scomparsa di una figura fondamentale nel panorama ambientalista italiano segna un momento di grande tristezza. Fulco Pratesi, noto per il suo impegno nella salvaguardia della natura e fondatore del WWF Italia, è deceduto a Roma all’età di 90 anni, lasciando un’eredità significativa nel campo della conservazione ambientale.

La battaglia per la natura: chi era Fulco Pratesi

Originario di Roma e nato nel 1934, Fulco Pratesi ha saputo trasformare la sua iniziale passione per la caccia in un forte impegno per la conservazione dell’ambiente. La sua carriera come disegnatore e giornalista lo ha portato a collaborare con diverse testate italiane, attraverso le quali ha messo in luce il patrimonio naturale del Paese. Il punto cruciale della sua vita professionale è stato segnato nel 1966, anno in cui ha fondato il WWF Italia, dando avvio a una nuova era per l’ambientalismo.

Sotto la sua leadership, il WWF ha svolto un ruolo determinante nella creazione di oltre 100 oasi naturali e nell’approvazione di leggi cruciali per la protezione della fauna e dei parchi nazionali. È stato un vero pioniere nella lotta contro la caccia indiscriminata, l’inquinamento e la devastazione degli habitat naturali, anticipando molte delle battaglie ecologiste che oggi rivestono grande importanza.

Dagli scranni del Parlamento alle Oasi WWF: una vita dedicata alla natura

Poco più che attivista, Pratesi ha ricoperto anche il ruolo di parlamentare con i Verdi dal 1995 al 1997, portando le tematiche ambientaliste direttamente nelle istituzioni. La sua opera include numerosi libri e articoli, attraverso i quali ha diffuso con passione il valore della tutela ambientale ed educato generazioni al rispetto della natura.

Anche negli ultimi anni della sua vita, Fulco Pratesi non ha mai smesso di combattere per la protezione del territorio, denunciando abusi e speculazioni. Grazie ai suoi sforzi, il concetto di conservazione ambientale è diventato parte integrante del dibattito pubblico italiano, modificando radicalmente l’approccio del Paese nei confronti delle proprie risorse naturali.

L’Italia perde così uno dei suoi più grandi sostenitori dell’ambiente. Il suo insegnamento rimane vivo: amare e proteggere la natura significa assicurare un futuro migliore.

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Scritto da Giancarlo Loti