Ora legale 2025: ecco dove cambia prima e quando regolare le lancette

Con l’avvicinarsi della primavera, si torna a parlare dell’ora legale, un cambiamento orario che ha suscitato sentimenti contrastanti tra la popolazione. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, gli italiani, così come gli abitanti di molti paesi europei, dovranno regolare le lancette avanti di un’ora. Questo comporterà un aumento delle ore di luce durante la serata, a fronte della perdita di un’ora di sonno. Il nuovo orario sarà in vigore fino alla notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando si tornerà all’ora solare.

orari differenziati: europa vs stati uniti

Per quest’anno, il passaggio all’ora legale non coinciderà nelle varie parti del mondo. Mentre in Italia si effettuerà il cambio orario a fine marzo, negli Stati Uniti la modifica avverrà prima, precisamente nella notte tra 8 e 9 marzo, ed entrerà in vigore fino al 2 novembre. Ciò porterà a uno sfasamento temporale di sette ore tra Italia e Stati Uniti per quasi quattro settimane, fattore che potrebbe creare difficoltà in termini di organizzazione di viaggi o collaborazioni lavorative. Anche la settimana che va dal 26 ottobre al 2 novembre comporterà cambiamenti analoghi.

ora legale: opinioni contrastanti

L’ora legale è diventata oggetto di accesi dibattiti pubblici. Da un lato, essa permette di sfruttare la luce naturale in modo più efficiente, contribuendo alla diminuzione dell’uso di energia elettrica. Dall’altro, è oggetto di critiche da parte di chi lamenta effetti negativi sulla qualità del sonno e sulbenessere. Secondo recenti indagini, circa 60% degli interpellati esprime insoddisfazione riguardo al cambio d’orario, e una persona su due riporta sintomi di stanchezza, insonnia e calo di concentrazione i giorni successivi all’introduzione dell’ora legale. Gli esperti avvertono che l’adeguamento ai nuovi ritmi biologici richiede tempo, generando stress e disagi.

assenza di decisioni in europa: mantenimento dell’ora legale

Il dibattito sull’eventuale abolizione del cambio di orario prosegue senza esiti concreti. Nel 2018, la Commissione Europea avanzò una proposta per eliminare l’alternanza tra ora legale e ore solari, lasciando ai singoli Stati la scelta del sistema orario da mantenere. La mancanza di un consenso tra i vari paesi ha condotto a un blocco della questione. Alcuni Stati desideravano conservare l’ora legale tutto l’anno, altri preferivano rimanere sempre con l’ora solare. La paura di una frammentazione nei fusi orari europei ha reso la questione ancora più complessa, per tutti i possibili disagi associati a trasporti e comunicazioni internazionali. A partire dal 2019, il tema è rimasto stagnante, con Bruxelles che ha optato per il mantenimento del sistema attuale. Pertanto, la pratica di spostare le lancette in avanti in primavera e indietro in autunno continuerà a persistere.

Scritto da Giancarlo Loti