Grillo conquista la gestione della spiaggia: la reazione di Assobalneari svela retroscena sorprendenti

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La recente proroga della concessione demaniale per un ulteriore decennio a Beppe Grillo, riguardante l’arenile privato annesso alla sua residenza di Marina di Bibbona, ha generato accese contestazioni all’interno del comparto balneare. Secondo le affermazioni di Assobalneari Italia, sotto la presidenza di Fabrizio Licordari, tale situazione rappresenta l’ennesima “beffa” nei confronti della categoria, che si trova già a fronteggiare anni di incertezze derivanti dalla direttiva Bolkestein e dalle normative riguardanti la concorrenza.

I dettagli della concessione

Il 12 dicembre 2023, il Comune di Bibbona ha deliberato il rinnovo della concessione designata come “Cdm-7” per l’arenile limitrofo a Villa Corallina, di proprietà dell’ex garante del Movimento 5 Stelle. La motivazione ufficiale per il rinnovo della concessione è la salvaguardia della duna e della vegetazione circostante, già alla base della concessione precedente, in scadenza. La proroga è stata ufficializzata il 30 dicembre, assicurando a Grillo l’accesso esclusivo a questo tratto di spiaggia per un nuovo periodo di dieci anni.

Le accuse di Assobalneari

Licordari ha espresso forti critiche nei confronti del rinnovo, evidenziando l’apparente contraddizione tra le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sulla concorrenza e la gestione delle concessioni pubbliche e i privilegi concessi a Grillo stesso. “Il Comune conferisce dieci anni di concessione per una spiaggia privata, accessorio della sua sontuosa villa, che viene affittata a tariffe elevate proprio grazie a questo elemento esclusivo”, ha dichiarato Licordari.

Il presidente di Assobalneari ha inoltre accusato il Movimento 5 Stelle di aver perseguito i piccoli operatori balneari con normative restrittive e azioni legali in nome della concorrenza, mentre ignora le situazioni di “amici” o influenti.

Concorrenza a doppio standard

Licordari ha affermato che questa circostanza esemplifica una gestione delle risorse pubbliche in cui le norme vengono applicate o trascurate a seconda degli interessi coinvolti. Ha osservato come le concessioni balneari siano state oggetto di sentenze sfavorevoli per gli operatori del settore, mentre altre aree, come circoli esclusivi, ristoranti di alta qualità, concessioni stradali o settori estrattivi, sembrano essere esenti dalla medesima scrutinazione. “L’interpretazione distorta della Bolkestein ha messo nel mirino solo i piccoli imprenditori balneari, mentre i potenti ottengono dirette assegnazioni di risorse pubbliche senza alcun processo selettivo”, ha affermato Licordari.

Richieste di intervento

Licordari ha sollevato interrogativi riguardanti la mancanza di un intervento da parte dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza e dei giudici, che, secondo lui, stanno contribuendo al declino di un settore fondamentale per la creazione di occupazione e ricchezza nel territorio. Il rinnovo della concessione a Grillo diventa un caso emblematico per l’industria balneare, che si sente trascurata e penalizzata da un insieme normativo che sembra avvantaggiare esclusivamente coloro che detengono potere. Assobalneari richiede maggiore equità e trasparenza nella gestione delle concessioni demaniali, affinché le norme vengano applicate in modo uniforme a tutti.

Scritto da Giancarlo Loti